Il direttore del Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha acceso i riflettori sui rischi sul latte crudo.
Ha messo in guardia l’Italia, e non solo, in merito a quella che potrà essere la prossima stagione dell’influenza, richiamando l’attenzione su come intervenire per prevenire nuovi “record” di contagi. Ora, invece, Matteo Bassetti, direttore del Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha tenuto a porre l’accento su un altro tema molto delicato, quello dei rischi legati al consumo di latte crudo, specie nei bambini.

Bassetti mette in guardia sull’uso del latte crudo
Intervenuto in varie occasioni, Matteo Bassetti ha puntualizzato alcuni aspetti del consumo del latte crudo sottolineando come sia “un latte non pastorizzato, cioè che non viene sottoposto a elevate temperature che lo sterilizzano. È quello che si può bere crudo ma può esser usato per alcuni formaggi a latte crudo. Per esempio alcuni formaggi stagionati o alcuni formaggi delle malghe”.
In questo senso il virologo ha aggiunto: “Dobbiamo fortemente lavorare su questo tema perché, diciamolo a tutti, se il latte si pastorizza ci sarà una ragione. Quindi evitiamo di continuare a dire, come qualcuno, che il latte crudo è più puro: non è vero. Il latte va pastorizzato. E quindi consigliamo soprattutto ai bambini piccoli sotto i 5 anni, ma anche sotto i 10, di consumare unicamente latte pastorizzato”.
Il monito sui social: il video
Il concetto doi Bassetti è stato poi espresso anche via social con un video piuttosto chiaro come è sempre solito essere il virologo: “Il consumo di latte crudo è sconsigliato nei bambini a causa di un elevato rischio di contaminazione batterica. Il latte crudo può essere per esempio colonizzato da alcuni batteri come la salmonella, l’escherichia coli, che producono tossine e possono causare delle malattie molto gravi, tra cui una molto grave che si chiama SEU, Sindrome emolitico uremica che può portare a insufficienza renale, a paralisi e anche al decesso. Oltre naturalmente ad altre infezioni magari meno gravi”.